L’idea nasce dalla lettura di una leggenda che si trova nel Mahabharata incastonato come un gioiello nella Bhagavadgita, un testo sacro indiano: “Yudhistira è un re, ormai incamminato verso la fine del suo percorso terreno. Egli ha sempre creduto nel Dharma, ovvero la Legge universale che regola il divenire del mondo. Insieme ai suoi fratelli si incammina in pellegrinaggio verso il monte Kailash, sulla catena dell’Himalaya, per lasciare questa vita terrena. Tuttavia accade che si unisca ai pellegrini un cane randagio, che non smette di seguire il gruppo. Tutti i fratelli, escluso Yudhistira, vengono fermati sulla soglia del cielo. Sono in altre parole non meritevoli di accedere ad un livello superiore di esistenza, a causa delle proprie debolezze: amore per la propria bellezza, orgoglio per la propria intelligenza, presunzione e sicurezza, indifferenza alle sofferenze degli altri. Yudhistira è l’unico che continua il viaggio iniziatico, accompagnato dal cane randagio. Giunto alla vetta del monte Kailash, la soglia riservata ai valorosi, il dio Indra appare sul suo cocchio, invitando Yudhistira a montare a bordo per il viaggio verso il Paradiso. Yudhistira si rifiuta di andare in Cielo senza i suoi fratelli. Il dio Indra gli risponde: “Stai tranquillo, tutti loro sono saliti in paradiso dopo la loro morte”. Rassicurato, Yudhistira cerca di salire sul cocchio insieme al cane. A questo punto Indra lo blocca “un cane non può salire su questo cocchio, Yudhistira”…“Lascia quel cane Yudhistira, non può entrare con te. Lascialo qui, non vi è nulla di crudele in questo” “Nulla? Dovrei abbandonare qui solo e sperduto questo essere che si è affidato a me?” “E’ solo un cane”, dice Indra “lascialo alla sua vita, quale che sia. Tu sei già al di là di tutto questo”. Yudhistira risponde; ”ma non sono al di là della mia coscienza, il suo abbandono offuscherebbe la serenità che tu mi prometti”. Così Yudhistira rifiuta il paradiso per non abbandonare il cane. A questo punto, mentre inizia a scendere dalla vetta del monte, l’animale si manifesta nella sua vera natura, il dio Dharma. ”Nessuno potrà mai eguagliarti dopo questa prova, figlio mio. Oggi hai dimostrato agli uomini e agli dei che ogni vita, in quanto tale, è sacra e sacri e indissolubili sono i legami fra tutte le creature viventi, legami di compassione e di aiuto che nessuno deve ignorare o dimenticare mai”. Yudhistira aveva compiuto il suo pellegrinaggio alla ricerca del Dharma, ma il Dharma era stato sempre al suo fianco, sotto forma del cane che Yudhistira aveva rifiutato di abbandonare.”

Ecco perché per noi la Fiducia è alla base del nostro fare cinofilia, il rispetto è imprescindibile, la responsabilità è obbligatoria e la tipologia e la qualità del rapporto, sono il risultato.